Fincantieri a vele spiegate nella produzione bellica con Emirati Arabi Uniti

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Fincantieri SpA, il gruppo leader della cantieristica italiana, si proietta sempre più verso la produzione bellica a fianco dei regimi all’indice per le violazioni dei diritti umani e/o direttamente coinvolti in alcuni dei più sanguinosi conflitti mediorientali.

di Antonio Mazzeo

Il 5 novembre 2024, la società con quartier generale a Trieste, controllata per il 71,32% da CdP Industrie (finanziaria di Cassa Depositi e Prestiti – Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha firmato un Memorandum of Understanding con il Gruppo EDGE, holding a capo del complesso militare-industriale degli Emirati Arabi Uniti, particolarmente attiva nel settore missilistico, della cyber-defense, dei sistemi di guerra elettronica ed intelligence, della cantieristica navale, dei veicoli terrestri leggeri e pesanti e dei droni.

L’accordo che punta allo sviluppo di progetti nel settore subacqueo è stato firmato da Hamad Al Marar, amministratore delegato e direttore generale di EDGE e da Pierroberto Folgiero (Ad di Fincantieri), in occasione dell’Euronaval, importante salone della difesa navale a livello internazionale, svoltosi nei giorni scorsi a Parigi.

“EDGE e Fincantieri lavoreranno insieme alla progettazione, allo sviluppo e alla creazione di capacità per la fornitura di soluzioni avanzate per sistemi subacquei con e senza equipaggio negli Emirati Arabi Uniti attraverso Maestral, la joint venture di costruzione navale con base ad Abu Dhabi recentemente lanciata dai due Gruppi”

Riporta l’ufficio stampa di Fincantieri.

“L’accordo preliminare aprirà la strada e darà impulso allo sviluppo di sofisticate soluzioni su misura per le specifiche esigenze subacquee delle marine militari di tutto il mondo (…) Consentirà alle due organizzazioni di condividere le competenze e di sviluppare una gamma di prodotti innovativi e interoperabili, conferendo ulteriore slancio alle capacità sovrane degli Emirati Arabi Uniti nelle tecnologie di difesa all’avanguardia, a beneficio degli stessi e delle altre marine militari”.

Il pre-accordo per la joint venture “Maestral” di Fincantieri-EDGE era stato firmato il 21 febbraio 2024 a Palazzo Marina, Roma (sede dello Stato maggiore della Marina Militare), alla presenza dell’on. Matteo Perego di Cremnago, sottosegretario di Stato per la Difesa; dell’ammiraglio Enrico Credendino, Capo di Stato maggiore della Marina; del generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, Segretario Generale Difesa e Direzione Nazionale Armamenti; dell’allora Presidente di Fincantieri, il generale Claudio Graziano, già Capo di Stato maggiore della Difesa ed ex Presidente del Comitato Militare dell’Unione europea (recentemente deceduto).

“La creazione della joint venture consentirà di cogliere le opportunità della cantieristica navale a livello globale, con un focus sulla produzione di una vasta gamma di navi militari e prodotti subacquei e un business con base negli Emirati Arabi Uniti dal valore stimato di 30 miliardi di euro”

hanno spiegato i manager di Fincantieri.

La joint venture avrà sede ad Abu Dhabi e sarà controllata per il 51% dal Gruppo industriale emiratino, mentre la direzione gestionale sarà affidata a Fincantieri.

“Essa avrà diritti di prelazione per gli ordini non NATO, sfruttando in particolare l’attrattiva degli accordi G2G (government-to-government) degli Emirati Arabi Uniti e dei pacchetti di finanziamento del credito all’esportazione, insieme a una serie di ordini strategici effettuati da alcuni selezionati Paesi membri della NATO”

aggiungeva il gruppo cantieristico italiano.

“Questo accordo strategico potenzia la capacità di EDGE di progettare e costruire fregate e altre grandi navi, ampliando il suo raggio d’azione. La JV ambisce inoltre a sviluppare l’ambito underwater con un programma di sottomarini di medie dimensioni”.

La costituzione della joint venture è stata formalizzata il 20 maggio 2024 ad Abu Dhabi, durante una cerimonia ufficiale alla presenza del Capo di Stato emiratino, lo sceicco Khaled bin Mohamed bin Zayed Al Nahyan e – ancora una volta – del sottosegretario Matteo Perego di Cremnago e dell’ammiraglio Enrico Credendino.

“La firma di oggi rappresenta la prova concreta di come questa joint venture sia una piattaforma industriale di grande valore, che ci permetterà non solo di cogliere le opportunità che si presentano in un mercato strategico come quello degli Emirati Arabi Uniti, ma anche di sviluppare ulteriormente le nostre capacità commerciali, creando così nuove e importanti occasioni di crescita e di espansione nel settore della difesa internazionale in collegamento con la piattaforma di esportazione di Abu Dhabi”

dichiarava enfaticamente l’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero.

A margine della firma dell’accordo, il Presidente del Gruppo EDGE, Faisal Al Bannai, annunciava l’ordine da parte delle Forze della Guardia Costiera degli Emirati Arabi di 10 pattugliatori d’altura (OPV) con ridotta segnatura radar ed elevata flessibilità operativa.

“Queste unità saranno costruite sia nei nostri cantieri di Abu Dhabi, sia in Italia”, aggiungeva Faisal Al Bannai“Ciòapre a Maestral l’opportunità di promuovere alle marine e alle guardie costiere di tutto il mondo un’ampia gamma di soluzioni navali diversificate, tra cui una serie completa di navi tecnologicamente avanzate”.

Lunghi 51 metri, i pattugliatori d’altura OPV della classe P51MR saranno sviluppati dalle unità della classe “Saettia” in dotazione alla Guardia costiera italiana. La commessa è di 400 milioni di euro circa.

“Queste navi saranno costruite nei nostri cantieri liguri di Muggiano ma anche con una base nei cantieri emiratini dove dovranno essere manutenute, per accompagnare la loro vita utile” ha dichiarato l’Ad di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, nel corso di un convegno tenutosi a Saturnia, i cui atti sono stati pubblicati da Analisi Difesa. “Questo accordo con gli Emirati Arabi Uniti servirà ad aumentare le loro capacità di Difesa; noi li accompagneremo nella evoluzione in un blocco geopolitico in cui Abu Dhabi vuole diventare un ponte verso l’Africa subsahariana”.

Quelli sottoscritti nel corso del 2024 sono solo gli ultimi di una serie di accordi che il Gruppo Fincantieri ha promosso con società e aziende con sede negli Emirati Arabi Uniti.

Il 15 dicembre 2021 i manager della holding italiana hanno firmato un Memorandum of Understanding con Mubadala Investment Company (società interamente controllata dal regime emiratino) per l’avvio di una collaborazione nel campo delle tecnologie avanzate e dei servizi nei settori navale, marittimo e industriale.

Creata nel gennaio 2017 a seguito della fusione della Mubadala Development Company e della International Petroleum Investment Company (società d’investimento nel settore energetico), Mubadala opera in diversi settori economici, da quello petrolifero a quello turistico-immobiliare, all’industria pesante e manifatturiera, al settore aerospaziale e delle telecomunicazioni.

Mubadala gestisce un portafoglio investimenti di 302 miliardi di dollari con società presenti in 50 paesi al mondo; essa controlla una parte rilevante del pacchetto azionario di EDGE Group.

Un altro accordo di collaborazione è stato firmato il 25 febbraio 2020 da Fincantieri con Marakeb Technologies, azienda provider di soluzioni di automazione, in occasione della kermesse internazionale sui droni e i sistemi unmanned di Abu Dhabi. “Marakeb Technologies mira ad integrare ed espandere le sue capacità nel campo nell’integrazione di tecnologie senza pilota negli Emirati Arabi Uniti attraverso una partnership strategica con Fincantieri”, ha spiegato l’amministratore delegato della società, Basel Shuhaiber.

In occasione dell’esposizione internazionale dei sistemi da guerra IDEX 2023, tenutasi ad Abu Dhabi nel febbraio 2023, i manager di Fincantieri hanno firmato un memorandum con l’Abu Dhabi Ship Building (ADSB), società controllata da EDGE e attiva nella progettazione, costruzione, riparazione, manutenzione, refitting e conversione di navi militari e commerciali.

“Secondo i termini dell’accordo, EDGE e Fincantieri uniranno le forze nella realizzazione della flotta navale emiratina, oltre a creare nuove opportunità di business nel mercato locale e internazionale con soluzioni tecnologiche ad alto valore aggiunto”

ha spiegato Fincantieri.

Anche in questa occasione a consacrare la cooperazione militare tra i gruppi della cantieristica di Italia ed Emirati Arabi erano presenti alti rappresentanti del governo e delle forze armate italiane. A fianco dell’amministratore delegato Pierroberto Folgiero e del presidente Claudio Graziano sono intervenuti infatti la senatrice Isabella Rauti, sottosegretaria di Stato per la Difesa; Lorenzo Fanara, ambasciatore italiano ad Abu Dhabi; il generale Luciano Portolano, segretario generale della Difesa e direttore nazionale armamenti.

Fincantieri opera nel mercato locale degli Emirati Arabi dal 2008. A partire del 2011 i cantieri di Muggiano (La Spezia) hanno consegnato alla Marina militare emiratina una corvetta classe Abu Dhabi di 90 metri di lunghezza e due pattugliatori classe Falaj 2.

Per supportare la manutenzione e la piena operatività di queste unità, nel 2010 Fincantieri ha promosso la costituzione della joint venture Etihad Ship Building LLC (quartier generale ad Abu Dhabi), con Al Fattan Shipyard Industry e Melara Middle East Dubai.

Una risposta a “Fincantieri a vele spiegate nella produzione bellica con Emirati Arabi Uniti”

  1. Avatar Beppe
    Beppe

    Continuano a violare la nostra costituzione

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  1. Beppe

    Continuano a violare la nostra costituzione

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